Il "troll" e le origini della bufala Quando nasce una bufala c'è sempre chi l'ha innescata. In questo caso è un profilo twitter che, per la sua bravata, è stato sospeso per alcuni giorni. Una "trollata" ideata da @KrangTNelson che in maniera palesemente ironica, almeno secondo lui, ha preso in giro i gruppi suprematisti bianchi ingigantendo la storia della guerra civile del 4 novembre. Una storia surreale che VICE ha deciso di ricostruire attraverso le parole, in prima persona, dell'autore. Un gioco, una presa in giro, una forma di satira che la rete ha preso sul serio. L'ennesimo esempio dei danni che le fake news possono creare quando non vengono riconosciute come tali diventando veri mezzi di propaganda. L'unica cosa certa è che il 4 novembre non ci sarà alcuna guerra civile. E questa sì che è una buona notizia. Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a
Una semplice questione di immigrazione gira selvaggiamente fuori controllo per le persone coinvolte, che vanno dal presidente degli Stati Uniti, a un produttore di notizie. Titolo Originale: The Second Civil War Attori principali: Beau Bridges Joanna Cassidy Phil Hartman James Earl Jones James Coburn Dan Hedaya, Elizabeth Peña, Denis Leary, Ron Perlman, Kevin Dunn, Shelley Malil, Brian Keith, Dick Miller, William Schallert, Belinda Balaski, Kevin McCarthy, Roger Corman, Rance Howard, Robert Picardo, Richard Gross, Mostra tutti Regia: Joe Dante Sceneggiatura/Autore: Martyn Burke Colonna sonora: Hummie Mann Fotografia: Mac Ahlberg Produzione: Usa Genere: Commedia Durata: 97 minuti
Parafrasando lo slogan del governatore dell'Idaho contro l'immigrazione, si potrebbe dire che il film � "come l'America potrebbe essere" per Joe Dante: una polveriera pronta ad esplodere al minimo pretesto, ma che (forse e per fortuna) per le sue stesse irrisolvibili contraddizioni, non esploder� scorta di una buona sceneggiatura di Martyn Burke e con la collaborazione del produttore Barry Levinson (apprezzato regista di Rain Man e Wag the Dog), Joe Dante costruisce il suo sarcastico "Dottor Stranamore" giocando tra caricature e verit�, situazioni paradossali e lucida analisi sociologica. Il risultato fa riflettere. Merito anche di un cast notevole nel quale Beau Bridges (il governatore), Phil Hartman (il presidente), James Coburn (il suo consigliere) non oscurano le prove degli altri comprimari. Originariamente prodotto per la TV via cavo e distribuito, successivamente, nelle sale, il film � stato presentato in Italia al Festival di Venezia del 1997.
Mentre la seconda guerra civile americana sta, forse, per scoppiare, il governatore si preoccupa soltanto di venire a capo della turbolenta relazione extraconiugale con Helena Newman, inviata della NewsNet, che, per colmo dell'ironia, � di origini messicane... Il governo deve decidere il da farsi al pi� presto poich� sa che la gente � incollata ai televisori e che allo scoccare dell'ultimatum deve andare in onda l'imperdibile puntata di un'avvincente soap opera. Negli Stati Uniti, la politica � scaduta a furiosa propaganda elettorale, i militari seguono il prestigio della carriera primeggiando nell'insulto verbale, gli immigrati della prima ora si rivelano razzisti dell'ultima ora, i giornalisti inseguono l'effimera gloria quotidiana della diretta, l'opinione pubblica � instradata e sballottata sui binari di una informazione manipolata. L'identit� nazionale non esiste, la bandiera � il simulacro di campanilismi che il tempo ha soltanto assopito, i governi locali e la Casa Bianca sono nelle mani di uomini privi di personalit�, dignit� morale e di buon senso.
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